Con il tempo, nel tempo
Sabato mi sono trovata a parlare con una persona: “c’è ancora chi usa colla e gesso per preparare la tela?!”,
rivolgendosi a me con un’espressione sbalordita, quando gli ho detto che sì, mi preparo le tele, pure
quando non mi va e farei prima a comprarla!
La persona sembrava quasi volermi convincere che non è cosa da fare, al giorno d’oggi. Ho un profondo
rispetto verso la scelta personale che un artista fa (e comunque la persona in questione non era un artista)
poiché ognuno sceglie il proprio mezzo, quindi assolutamente non intendo dire che tutti dovrebbero
prepararsi la tela per dipingere. Per me, ed è un sentire del tutto personale, ha senso il fatto che sia un qualcosa che
richiede tempo. In un mondo dove molto è pre-confezionato e dove tra un po’ mi verrà suggerito anche
cosa deve piacermi, trovo profondamente significativo impiegare del tempo per realizzare qualcosa di
unico, sempre diverso, dove il tempo, assume tutto un altro significato. Non più il tempo da impiegare, da
spendere, da riempire, da ottimizzare, da non perdere. Un tempo nel quale si perde il controllo, nel quale le
cose accadono con il loro tempo, nel quale si attende. Un tempo dilatato.
Poi certo, c’è anche che per il tipo di arte di cui mi occupo, la tela fatta in questo modo è proprio
necessaria! Ma sarebbe troppo lungo da spiegare, ora.
E…. casualmente (?) certo che no! proprio sabato mi sono imbattuta in “Final Portrait. L’arte di essere
amici”. Bellissimo film s Giacometti :)! Assolutamente da vedere, secondo me!
E soprattutto è proprio vero: ogni opera prende una propria strada, ha un suo tempo e una sua storia!